martedì 25 marzo 2008

Confidenze del giorno prima




"Senti un po'.Se ti dicessi:"Stanotte ho sognato
di avere le ali e di volare",non credo proprio
che tu daresti in alte grida di meraviglia.
Se però ti dicessi che volo ----figurativamente,
intendiamoci --- pur essendo sveglia,che mi sento
librare nell'aria come un angelo biblico,e che
mi sento librare sai perché?,
perché sono innamorata di un amore che è fatto
autenticamente di questi voli,
allora tu rideresti: e infatti ridi!,
neanche ti avessi parlato per scherzo.
Ora, a parte che sull'amore e sui voli che organizza
c'è poco da scherzare,io mi sono anche
documentata, e sai cosa dice un proverbio armeno?
"L'amore fa spuntare le ali"
E un proverbio turco?.eh? sai cosa dice?
" Si chiama innamorato colui che correndo
sulla neve non lascia tracce"

Orbene: parlando sempre --figurativamente
come ( suppongo) gli autori di questi proverbi,
io mi sento armeno e turco!
Certo,quando non ero così nelle nuvole,
anch'io facevo netta distinzione fra il sogno
e la realtà.Anche il sogno , a ripensarci,
è una realtà, dal momento che esiste il pensiero.
Sognare e pensare in certi casi, abbi pazienza,
è fantasticare, è vagheggiare cose meravigliose,
é lasciarsi trasportare dal vento dell'immaginazione
anche fuori del possibile, è insomma che
altro? E' volare!
Le chiami assurdità, queste cose che dico?
Le chiami cose armene, cose turche?
Ma sono cose vere, caro mio, come è vera
"colei che presta a' miei pensier sì largo volo",
secondo quanto canta  Francesco Petrarca...
 


                             Fenice

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