
Oggi...ancora come ieri,come ieri l'altro,
e..l'altro ancora.
Appena varco la soglia mi si stringe il cuore
e anche lo stomaco, immediato mi sale alle
narici un odore nauseabondo, misto di
disinfettante e di stantìo ,un odore di sofferenza!
Percorro due lunghi corridoi,arrivo alla porta
della sua camera.Il suo mondo racchiuso in
quattro mura;lei mi cerca con lo sguardo
oltre la porta perché dice:"riconosco il
rumore dei tuoi passi nel corridoio", mi
accoglie con "oh sei arrivata , meno male!"
Questa è la frase con la quale mi accoglie
da dodici anni ormai.E' come se temesse
di non vedermi più.Poi l'abbraccio caloroso
tenero.protettivo come quello di un bambino
che si rifugia nelle braccia materne,perché è
questo di cui lei ora ha bisogno.
L'assaggio di qualche dolcetto,qualche cremina
spalmata sul viso ,ci tiene molto ad essere
"fresca"altrimenti vengono troppe rughe, come
dice lei.
Dentro di me intanto spero che questa volta
debba mentirle poco,riguardo le sue stranezze,
e trovare sempre le parole giuste per
tranquillizzare la sua ansia e la sua fatica di
vivere.La sua mente è lucida ad intermittenza,
il suo corpo è paralizzato per il settanta per
cento,ma in quel letto c'è un grande cuore
che ancora sa amare ed è assetato d'amore.
Dodici anni or sono ha perso in una settimana,
il grande amore della sua vita, e la propria
consapevolezza di vivere.
Dopo un anno trascorso a lottare tra la vita
e la morte,ha scelto di vivere,ma nei momenti
che la sua mente è lucida,sente un vuoto
che nessuno di noi riesce a colmare,e allora
ripete in continuazione che vuole andarsene,
io in questi momenti reagisco duramente
rimproverandola, perché so che è questo
che lei vuole da me.
Me ne ritorno a casa con la gola stretta,ma
so che lei domani mi attenderà...
Fenice
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